I.1.4 Pompeii, October 2024. Looking north-east to entrance on Via Stabiana. Photo courtesy of Klaus Heese.
I.1.4 Pompeii. September 2010. Entrance, looking east from Via Stabiana. Photo courtesy of Drew Baker.
According to Warscher, quoting Mau in Bull. Inst. 1875, p.29,
I.1.4/5 -
“Mentre le località servivano per i carri e per il bestiame da tiro e come
camere da letto, lungo la strada, a sinistra dello ingresso, stanno altre
località (nos.4 and 5) che evidentemente servivano da caupona per i carrettieri
e per altri avventori. Vi sono due
locali con larga apertura sulla strada, a guisa di botteghe, congiunte mediante
una porta, e in ciascuno di cui dà un’altra stanza con apertura larga
anch’essa, queste ultime non congiunte fra di loro, mentre quella meridionale
ha una porta su quel locale per cui si passa nel cortile. In mezzo al locale
anteriore no.4 si trova una tavola di materiale piuttosto piccola, sulla quale
si metteva senza dubbio una tavola più grande di legno per mangiare. Avanti alla porta del locale no.5 e lungo il
muro laterale della casa adiacente, che sporge un poco nella strada, vi è una
panca di materiale, quale trovammo avanti alla caupona (also see I.1.6/9)
See Warscher T., 1936. Codex Topographicus Pompeianus: Regio I.1, I.5. (no.13), Rome: DAIR, whose copyright it remains.
(translation: “While the locality served for wagons and animals and as sleeping accommodation, along the road, to the left of the entrance, were other places (nos. 4 and 5) that evidently served as caupona for the carters and other patrons. There were two rooms with a wide opening onto the road in the guise of shops, joined through a door, and in each of which had another different room also with a wide opening, these last did not join each other, while the southern one had a door which passed into the courtyard. In the middle of the front room of no. 4 was a table of material, rather small, on which one would undoubtedly have placed a larger wooden table for eating. Before the door of the premises no. 5 and along the side wall of the adjacent house, which protruded a little into the street, there was a bench of material, which was found before the caupona”.)
I.1.4 Pompeii. September 2005. Entrance to shop.
I.1.3-5 Pompeii. 1936, taken by Tatiana Warscher.
Looking towards entrance doorways on Via Stabiana. I.1.4 is the central doorway.
See Warscher T., 1936. Codex Topographicus Pompeianus: Regio I.1, I.5. (no.12), Rome: DAIR, whose copyright it remains.
I.1.4 Pompeii. October 2024. Looking east across shop-room towards rear room. Photo courtesy of Klaus Heese.
I.1.4 Pompeii. September 2010. Looking east from entrance across the shop-room to a rear room.
The remains of a large masonry bench are in the centre of the shop-room. Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.4 Pompeii. October 2024.
Looking east towards large masonry bench in the centre of the shop-room. Photo courtesy of Klaus Heese.
I.1.4 Pompeii. June 2005. Looking north-east across shop-room. Photo courtesy of Nicolas Monteix.
I.1.4 Pompeii. September 2010. Doorway in north wall of shop-room leading to I.1.5. Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.4 Pompeii. June 2006.Looking across counter/podium towards north wall of shop-room. Photo courtesy of Nicolas Monteix.
I.1.4 Pompeii. June 2005. Looking towards south wall of shop-room. Photo courtesy of Nicolas Monteix.
I.1.4 Pompeii. September 2010. East wall of rear room. Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.4 Pompeii. September 2010. South wall of rear room, with doorway leading into I.1.3.
I.1.4 Pompeii. September 2010. Looking west from rear room, across shop-room to Via Stabiana. Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.4 Pompeii. October 2024.
Detail from north-west corner of shop-room. Photo courtesy of Klaus Heese.
I.1.4 Pompeii. September 2010.
Detail of marble leg and basalt door bar receivers. Photo courtesy of Drew Baker.
In Codex Topographicus Pompeianus: Regio I.1/I.5, (the copy at DAIR), Warscher included Viola’s description of the insula, from
Gli scavi di
Pompei dal 1873 al 1878, introduzione (Pompei e la regione sotterrata dal
Vesuvio nell’anno 1879, Napoli, 1879).
This is included at the end in all parts of I.1 on the website.
“Parlando
dell’Insula I, Regio I – dicevo che in origine essa dovette essere unita
all’isola V, la quale ha ricevuto questo numero sol perchè scavata
posteriormente alle altre quattro della stessa regione. La causa per cui questo spazio fu per mezzo
di un vico diviso in due parti noi la ignoriamo, laddove non si può porre in
dubbio che tutta questa seconda parte dovette appartenere a un solo
proprietario, perchè quasi tutta occupata da un solo edifizio; che le altre due
ristrettissima località furono ricavate posteriormente.
La sua area è
di m.q. 1595-72: ed è limitata a settentrione dalla via tertia, che la separa
dalla isola 2, ad oriente ed occidente da due vicoli privi di selciato, e a
mezzogiorno dell’agger che fiancheggia le mura; senza dubbio essa faceva parte de’quartieri ignobili della città, almeno per quanto può
congettarsi dal mestiere che vi si esercitasse e della rozzezza della
costruzione. Anche quivi avvennero
frequenti trasformazioni, come affermano gli avanzi di costruzioni appartenenti
a diverse epoche.
Come si vede
dalla prefazione del prof. Viola – fu un malintese con la numerazione delle
insulae della Regio I: non si aspettava che vi fosse un vicolo che separa
l’insula I dell’insula vicina, e a questa altra fu dato il numero 5 – poichè i
numeri 2, 3 e 4 sono stati dati alle insulae scavate prima. Ma io sono dell’opinione che sia meglio non
cambiare i numeri una volta dati, poichè sarebbe troppo difficile di orientarsi
nei rendiconti contemporanei agli scavi.
Il vicolo che
separa l’insula I della insula 5 – dà l’impressione di un passaggio stretto,
nessuna porta, nessuna finestra non danno in questo vicolo.
La mia
fotografia è molto tipica per l’insula intiera: muri di tufo o di pietra di
Sarno completati nell’epoca tardiva di mattoni; non è possibile di seguire i
cambiamenti che avevano luogo nell’insula in questione. Noi abbiamo, come si vede tre case con
thermopolia, cauponae per la gente povera.
Non è rimasta
niente della pittura murale”.
See Warscher T., 1935. Codex Topographicus Pompeianus: Regio I.1/I.5. Rome: DAIR.